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Il Museo di Storia naturaleL’Istituto Tecnico “In Memoria dei Morti per la Patria” di Chiavari possiede una piccola collezione zoologica e petrografica che si è venuta a costituire dall’inizio della storia della scuola, risalente agli anni ’20 del 1900, fino ad oggi. Attualmente questi materiali risultano inventariati solo in parte e alcuni presentano tracce di degrado; inoltre sono raccolti in alcuni armadi ospitati nel laboratorio di scienze della scuola che, dato gli spazi angusti e la difficoltà di lavorare in sicurezza con le classi, viene sfruttato meno rispetto a quanto meriterebbe. Si tratta, però, di una collezione storica, tipica dello spirito pedagogico nell’ambito scientifico dei tempi passati che merita una giusta valorizzazione. Si è deciso così di provvedere ad una schedatura informatica degli esemplari proposti, in modo da realizzare una sorta di piccolo museo virtuale di storia naturale. ![]() Durante la realizzazione del progetto si sono fatte scoperte interessanti.La ricca collezione di animali impagliati ha riservato, infatti, diverse sorprese. Innanzitutto ha stupito l’abbondanza di uccelli provenienti dalla regione Amazzonica, in particolare Perù ed Equador,la qual cosa ha fatto pensare a scambi, oltre che commerciali, anche culturali con i nostri emigrati in Sud America. Parte della collezione sembra, infatti, essere una donazione di una ricca famiglia chiavarese che, agli inizi del ‘900 ritornò, arricchita,dall’Equador. In ogni caso il ritrovamento di un piedistallo recante un riferimento al prof. G. Martorelli per il ritrovamento di un beccafrusone sulle Alpi, piedistallo utilizzato per disporre un esemplare di Cissopis leveriana, un Traupide sudamericano fa pensare che Chiavari, in quell’epoca potesse essere un centro di cultura scientifica di tutto rispetto.
Si è seguita la seguente procedura: per ogni esemplare si è provveduto a produrre almeno una fotografia in formato digitale, si è rilevato il nome sul cartellino e verificato con il numero di inventario. Quindi si è proceduto ad una ricerca su Internet per verificare la correttezza e l’autenticità del nome scientifico e per cercare informazioni su luogo e ambiente di vita, abitudini e altro ancora. Per alcuni, in particolare per le specie esotiche, la difficoltà maggiore è stata quella di individuare la specie con il nome attuale, spesso profondamente modificato rispetto alla nomenclatura dei primi del ‘900. Inoltre, la maggior parte dei siti riportanti informazioni erano in lingua straniera, per lo più inglese, ma anche francese, inglese e in alcuni casi tedesco.
Nel 2013, poichè i locali ospitanti la collezione non erano considerati adeguati in relazione alla sicurezza, tutti i reperti sono stati donati all'Istituto di Zoologia dell'Università di Genova. Indice delle collezioni
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